MANFREDI FOR SCHOOL

Stagione di Spettacoli per gli Istituti Scolastici

La casa gialla'
LA CASA GIALLA
Regia: Anna Chiara Giordani e Paolo Pioppini
da Paolo Pioppini, Anna Chiara Giordani e Emiliano Ercoli
con: Erica Bastianelli, Emiliano Ercoli e Federico Di Dedda Ballerina: Nari Di Vaio - Cantante: Danilo Giovannangeli
Compagnia: Essenza Teatro
  Uno spettacolo su Van Gogh e sull’entusiasmo.   Van Gogh rappresenta un esempio emblematico di personaggio “ricostruito” a partire da alcuni aneddoti che, espandendosi, diventano cassa di risonanza di tutta la vita e tutta l’opera dell’artista: la pazzia, l’orecchio mozzato, la presunta povertà, diventano strumenti atti a costruire una storia che in realtà non esiste. Lo spettacolo in oggetto – scritto sotto la supervisione di esperti in critica d’arte - si propone di fornire delle chiavi di lettura differenti su Van Gogh, per leggerne l’opera attraverso un prisma alternativo, che parte, in primis, dal grandissimo entusiasmo che caratterizzava il pittore. Il vasto corpus epistolare di cui Vincent è mittente, contribuisce a ribaltare completamente l’ottica con cui si è soliti guardare la vita e l’opera di Van Gogh: egli non era né sprovveduto, né povero, né maudit. Era invece un uomo di estrazione borghese (anche se lui tendeva sempre a volerlo nascondere) che progettava attentamente le proprie opere, pensando anche a quale collocazione potessero avere. E che metteva la pittura dinnanzi a tutto. Egli era sempre alla costante ricerca dell’infinito - direbbe Artaud - e questo, la società massificata non glielo perdona.   “E aveva ragione Van Gogh, si può vivere per l'infinito, soddisfarsi solo d'infinito, c'è abbastanza infinito sulla terra e nelle sfere per saziare mille grandi geni, e se Van Gogh non è riuscito ad appagare il desiderio di irradiarne l'intera sua vita, è perché la società glielo ha vietato. Apertamente e consciamente vietato. Ci sono stati un giorno gli esecutori di Van Gogh […]Quelli che un giorno gli hanno detto: E adesso, basta, Van Gogh, alla tomba, ne abbiamo abbastanza del tuo genio, quanto all'infinito, è per noi l'infinito.” (Antonin Artaud – “Van gogh. Il suicidato della società”)   E chi meglio di un giovane può capire questo stato d’animo? La volontà di fare qualcosa di grande, di importante, di eccezionale, e l’esigenza, poi, invece, di confrontarsi con una quotidianità che sembra respingere ogni afflato artistico e anticonvenzionale.   E’ per questo che ci rivolgiamo anche alle scuole, attraverso uno spettacolo moderno che attualizza la figura di Van Gogh, riportandolo ai nostri giorni, ma mantenendo fede alla verità storico/artistica e soprattutto a quella umana del grande pittore. “La casa gialla” racconta della grande idea che ebbe Vincent: creare una comunità di artisti nella quale vivere e operare. Lui si dà da fare concretamente: trova i fondi, la casa, la dipinge, la decora e quando finalmente è pronta si rende conto che, al mondo, forse non c’è nessuno che come lui è pronto ad immolare completamente la vita all’arte. Attraverso la prosa, la musica e la danza, cercheremo di rendere allo spettatore la forza di quei sentimenti che hanno caratterizzato l’intera esistenza di Van Gogh.  

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