MANFREDI FOR SCHOOL

Stagione di Spettacoli per gli Istituti Scolastici

L'importanza di chiamarsi Ernesto'
L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
Regia: Antonia Di Francesco
da Oscar Wilde
Compagnia: Teatrando
E’ un testo davvero molto divertente, in cui i personaggi e i loro rapporti, costruiti con profonda ed intelligente ironia, trascinano lo spettatore in un vortice si situazioni brillanti, equivoci e giochi verbali che si susseguono senza sosta. I geniali aforismi, ingrediente fondamentale dell'arte di Wilde, l'arguzia nella creazione dei caratteri, la forza esilarante delle situazioni che si creano via via nello svolgersi della trama fanno di questo testo un capolavoro assoluto del teatro brillante. Wilde con questa pièce, che mantiene a più di cento anni dalla sua stesura (1895) una freschezza intatta, si conferma un autore unico nel panorama della prosa borghese, riuscendo a creare un'opera che conquista per la sua comicità facendosi apprezzare nello stesso tempo per il suo elevato valore linguistico e drammaturgico. Questa commedia è talmente ricca da non mancare di anticipare addirittura alcune forme che saranno proprie del teatro dell'assurdo.   LA TRAMA_ Algernon e Jack sono due amici di vecchia data, che vivono uno in città e l’altro in campagna. Entrambi vivono una "vita segreta": Algernon finge di avere un vecchio amico malato di nome Bunbury in campagna, mentre Jack finge di avere un fratello scapestrato di nome Ernest in città. Questo espediente permette loro di assentarsi dalle rispettive case e famiglie quando meglio credono. Jack ama Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon, e vorrebbe sposarla. La donna, pur ricambiando il sentimento, dichiara che sposerà solo un uomo chiamato Ernest perché quel nome le "procura delle vibrazioni"; così Jack, pur di sposarla si presenta lei come Ernest. La storia si complica quando, con un sotterfugio, Algernon si presenta alla casa di campagna di Jack spacciandosi per Ernest, il fratello scapestrato di questi. Conosce e si innamora di Cecily Cardew, la pupilla di Jack, la quale quindi è convinta di amare, anche lei, un uomo di nome Ernest. Nessuno dei due uomini è veramente "earnest" (onesto), né "Ernest" (in inglese le due parole si pronunciano allo stesso modo); ma forse stavolta vorranno diventarlo.  

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