Uno spettacolo affascinante, comico e cinico, emozionante e crudo, divertente e drammatico,
avvolto da una scenografia mozzafiato. E’ il 3 agosto 1966. Lenny Bruce, famoso comico
americano, è a terra morto, disteso sul pavimento del suo camerino, ucciso da un overdose. La sua
carriera inizia negli anni ’50. La sua comicità aperta e satirica che integra nei suoi testi politica,
religione, sesso e volgarità, fa prendere alla sua carriera il volo quando conosce e sposa Honey
Harlow, una famosa spogliarellista che si esibisce nei locali dove lui lavora. I due si innamorano
perdutamente ma, coinvolti in una serie disperata di continui tradimenti, di esperienze di droga e a
causa delle tendenze omosessuali di lei, dopo alcuni anni si separano. Nel frattempo Lenny, con i
suoi spettacoli, spesso improvvisati, sempre più comici, originali e imprevedibili nei suoi contenuti,
conquista il favore del pubblico riempiendo fino all’inverosimile i locali dove si esibisce. Il
procuratore distrettuale di Manhattan, Hogan e l'arcivescovo di New York, per lo sconvolgimento
che sta creando nell’opinione pubblica, vedono Lenny un pericolo per i principi etici e morali su cui
è fondata le famiglia media americana e per le istituzioni che loro stessi rappresentano. I due
cercheranno in tutti i modi di interrompere la sua carriera. Ma, nonostante i continui processi a cui
viene sottoposto, Lenny Bruce diventa il paladino della libertà di parola americana. L'estrema
soluzione che i suoi nemici riusciranno a trovare sarà quella di farlo morire per una overdose da
eroina. Nel 1974, Bob Fosse dedicò alla vita di Lenny Bruce un film di grande successo intitolato
LENNY, interpretato da Dustin Hoffman.