Il boomerang è un’arma da lancio usata dagli aborigeni per la caccia o in guerra. Percorre una traiettoria curva e può tornare alla persona che l'ha lanciato e per questo rappresenta anche un "pericolo" per il lanciatore.
Metaforicamente la parola “boomerang” viene usata per indicare un'azione che si ritorce contro chi l'ha iniziata ed ha una valenza buffa, quasi comica, quando il maldestro lanciatore tenta di sfuggire al proprio boomerang, cioè al proprio destino.
I segreti, le parole o le azioni del passato a volte ritornano minacciosi, proprio come un boomerang scagliato molto tempo prima e gli effetti dannosi innescati diventano reali nel presente. Ciò vale ancora di più quando questi effetti riguardano la principale istituzione della nostra società borghese: la famiglia.
Boomerang è una commedia divertente e scorretta che si svolge durante una veglia funebre forzata e prolungata e che va a colpire gli stereotipi del perbenismo famigliare sfociando in un caos irriverente tipico della black comedy.
I componenti della famiglia sono tutti portatori di un problema che confligge con i problemi e con le necessità degli altri e ognuno di loro ha un interesse derivante dalla dipartita dell’anziano padre. Così si confondono interessi economici e sentimentali, rancori dell’infanzia con segreti attuali, tradimenti e bugie, affetti e insofferenze.
La famiglia diventa così molto simile al paese in cui viviamo, i difetti del microcosmo sono metaforicamente estendibili a quelli della società, e l’individualismo prende il sopravvento sul bene comune.