Mio figlio? E' sempre stato curioso. Una volta mi disse: papà, ma esiste davvero il paradiso? Un padre e un figlio, un figlio e il suo papà: un legame ovviamente profondo e viscerale, un legame che porta l'uomo della nostra storia, un padre, appunto, a vivere emozioni indescrivibili. Vedere il figlio nascere, crescere, diventare uomo e, e...
Ne “L'invisibile che c'è” tutto rimane sospeso, tutto orbita intorno a quella ‘e’. La vita, si sa, è imprevedibile, ma cosa accadrebbe se lo diventasse anche la morte?
Pochi si sono presi la briga di narrare la storia d’amore tra un figlio e suo padre e questa vicenda ne è intrisa, con semplicità. In questo spettacolo di Antonio Grosso si vola: lo spettatore fluttua e non sempre se ne accorge. Le emozioni sono fortissime e contrastanti. Si affrontano temi drammatici, ma con fantasia e leggerezza, con ilarità e misticismo, il tutto avvolto da un'atmosfera surreale.
Insomma, l’amore e la vita sono faccende con dinamiche straordinarie. Ma anche la morte...