Raccontare, con le tecniche del teatro di narrazione, la storia di Serafino Gubbio, operatore di una casa cinematografica.
“Sono operatore. Ma veramente, essere operatore, nel mondo in cui vivo e di cui vivo, non vuol mica dire operare. Io non opero nulla.”
La storia di un uomo capace ancora di osservare, di guardarsi attorno. E con la sua, la storia di tanti altri uomini, personaggi ironici e amari, tra Pirandello e l’oggi.
Serafino registra con lo sguardo meccanico di una macchina da presa sottolineando la dimensione nascosta alla macchina: l’oltre. Un oltre che sfugge all’impassibilità della manovella che gira, ma non sfugge all’occhio umano che dietro quella nera macchina si nasconde.
Un racconto che da grande sarà una sceneggiatura!