Il teatro in tv. La tv a teatro. Il sipario si apre e gli spettatori sono catapultati in un colorato studio televisivo, dove è in onda un popolare talk show. L’abile conduttore intervista esperti, colleghi e parenti di Ettore Majorana, il geniale fisico che sparì nel marzo del 1938, alla vigilia di una scoperta memorabile, quella della bomba atomica. Con ironia e divertimento, si cerca di ricostruire il giallo della scomparsa e la personalità di Ettore Majorana, incalzando gli ospiti del programma con domande pressanti.
Il tentativo di risolvere l’enigma consente un divertente gioco teatrale, nel quale si mescolano due diversi piani temporali: quello del presente, in cui compaiono alcuni esperti dei nostri giorni; quello del passato, con le evocazioni, o forse i fantasmi, dei protagonisti della vicenda, come Enrico Fermi e la moglie Laura, Edoardo Amaldi e la zia di Majorana.
Majorana si suicidò o fu fatto sparire in quanto persona diventata scomoda? Perché le indagini della polizia furono affrettate e superficiali? E’ un enigma ancora aperto che desta interrogativi pressanti sul ruolo della scienza e dei sui limiti. Ma visto che la Tv piega tutto alle sue esigenze, anche un argomento così delicato si trasforma in un divertente e ironico argomento da salotto televisivo. La ricostruzione dei fatti non fa mai in tempo a diventare serio approfondimento, perché il conduttore abilmente lo riporta subito nei canoni della leggerezza in un caleidoscopio di battute, duelli verbali, musica e balletti, mentre la sovrapposizione tra l’Italia del fascismo e quella di oggi fa ridere e fa riflettere.
Il testo e la messa in scena restituiscono il carattere ibrido del prodotto televisivo, inventando un genere teatrale con continue interferenze tra commedia, cabaret, teatro di narrazione e di documento. Il tutto rigorosamente sottoposto al filtro dell’ironia.