MUMBLE MUMBLE - ovvero Confessioni di un orfano d'arte
MUMBLE MUMBLE - OVVERO CONFESSIONI DI UN ORFANO D'ARTE
Di Emanuele SALCE - Andrea PERGOLARI
Regia degli autori
Con Emanuele SALCE, Paolo GIOMMARELLI
"In abbonamento"
Nella solitudine di un camerino improvvisato, nella notte di una profonda provincia italiana, un (ormai non più) giovane attore, impegnato a provare la spericolata messinscena di un importante testo letterario, si ritrova, involontariamente ma inevitabilmente a fare i conti con se stesso. Con il suo essere attore e uomo, funzione di una società che gli sfugge e identità ricercata e mai trovata. Come essere, nello stesso tempo, (doppio) figlio d’arte, uomo di cultura e groviglio materiale di ossa, nervi e sangue che soffre e gode per i bisogni primari della vita? “Mumble Mumble” mette in scena l’ambizioso tentativo del protagonista di combinare l’attrazione per una verità assoluta, il contatto con la relatività dell’esistente, le pulsioni sessuali ed un irrefrenabile (e non del tutto astratto) bisogno di liberazione. Cercando di conciliare le pagine di Dostoevskij, gli Europei di calcio, i paterni cerimoniali funebri, un’irresistibile bionda australiana e una sciagurata boccetta di lassativi… Con il controcanto ironico e discreto di un personaggio-spettatore ora complice ora provocatore, assistiamo ad una confessione pubblica di sogni, incubi e ossessioni tutti implacabilmente sotto il segno dell’amore e della morte. Ovvero delle due complementari pulsioni primarie che stringono d’assedio l’uomo dall’alba dei tempi:eros e thanatos. Una confessione che è un balletto selvaggio di tragica comicità; un infuriare di ricordi macabri, grotteschi, osceni; di personaggi pubblici e teneramente privati; un intreccio inestricabile di cultura e provocazione, di attese insoddisfatte e di traiettorie felicemente impreviste; un paradossale autodafé laico. La testimonianza consapevolmente devastata di un orfano d’arte partecipe di un mondo assurdamente logico.