Uscita d'emergenza (di M. Santanelli)
USCITA D'EMERGENZA (DI M. SANTANELLI)
Regia Claudio Boccaccini
Con Lello Arena, Felice Della Corte
"In abbonamento"
Uno dei più famosi capolavori della drammaturgia contemporanea, dove comicità e dramma si mescolano continuamente. L’esistenza li ha messi a dura prova, ed ha lasciato loro soltanto l’amaro sapore della memoria. Pacebbene e Cirillo, rispettivamente ex-sagrestano ed ex-suggeritore. Come dire: mai meglio che marginali, rischiano di perdere qualunque identità. Non sono in grado di esprimere altra volontà se non quella di spostarsi – intersecandosi e delimitandosi, sorreggendosi e calpestandosi – su e giù per la lesionatissima unica stanza che costituisce il loro covo. Noncuranti delle crepe che si allargano nella loro anima. Parlano e giocano a farsi male. Si attraggono e si respingono, in un massacro fatto di ripugnanza e di accorato bisogno di comunicare. Senza altra libertà che non quella di evocare (annodandosi reciprocamente nei vischiosi fantasmi della religione, del corpo – opaco e irrequieto – dell’infanzia, del sogno) un passato frusto ed ambiguo, fra minacce, reciproci sospetti, equivoci e travestimenti. Li domina e li minaccia il bradisismo; non solo sprofondare, quanto perenne vacillare. L’uscita di emergenza, poi, non c’è, è una beffa: e suprema beffa diviene la suprema uscita, anche la morte