Lezione concerto per bambini
LEZIONE CONCERTO PER BAMBINI
Regia Alessandra Canepuccia
Con Tenuta dagli insegnanti associati a igam Alessandra Canepuccia e Riccardo Nardozzi
"In abbonamento"
La Music Learning Theory è una teoria ideata da Edwin E. Gordon (South Carolina University, USA) e fondata su quasi 50 anni di ricerche ed osservazioni. Descrive le modalità di apprendimento musicale del bambino a partire dall’età neonatale e si fonda sul presupposto che la musica si possa apprendere secondo processi analoghi a quelli con cui si apprende il linguaggio. Parallelamente agli studi sull’attitudine musicale e sulla capacità di Audiation, che costituiscono la base teorica della MLT, si è andata sviluppando una metodologia che ne applica i principi, portando diverse e sostanziali novità nel campo dell’educazione musicale. La Music Learning Theory di Gordon ha come obiettivo principale quello di favorire lo sviluppo dell’attitudine musicale di ciascun bambino secondo le sue potenzialità, le sue modalità e soprattutto i suoi tempi. La didattica basata sulla MLT promuove come competenza fondamentale l’Audiation, definita da Gordon “Capacità di sentire e comprendere nella propria mente musica non fisicamente presente nell’ambiente”. La capacità di Audiation, vero e proprio “pensiero musicale”, è indispensabile per comprendere la sintassi musicale, sia nella produzione che nell’ascolto, per sviluppare una buona lettura musicale e per improvvisare musicalmente. Non è dunque la crescita di un bambino musicalmente “geniale” o del musicista professionista a ogni costo a costituire la finalità della MLT ma, al contrario, quella di persone in grado di comprendere la sintassi musicale e di esprimersi musicalmente, con la voce o con uno strumento. La capacità di Audiation si sviluppa a partire dall’età neonatale a contatto con un ambiente ricco esperienze musicali di qualità. Durante i primi anni di vita l’approccio indicato dalla MLT come adatto a favorire lo sviluppo dell’Audiation è quello della guida informale. L’adulto competente musicalmente guida informalmente il bambino all’apprendimento musicale, attraverso l’esempio diretto, il gioco e il movimento. Il concetto di “guida informale” richiama quello montessoriano di “educazione indiretta” così come quello vygotskijano di “zona prossimale di sviluppo”. L’adulto comunica con il bambino attraverso canti melodici e ritmici senza parole e pattern tonali e ritmici, ascoltando le risposte musicali spontanee del bambino, rispecchiandole e contestualizzandole nella sintassi musicale. Il movimento libero, percettivo ed euristico del bambino viene favorito e rispecchiato attraverso l’esempio diretto dell’insegnante.