“Felici in circostanze misteriose” tratta il tema del rifiuto radicato in ognuno di noi verso tutto ciò che è diverso , ma quel che la rende particolare, a mio avviso, è che usa i mezzi di un universo minimalista riconoscibili nell’apparente ordinarietà dei personaggi e nella peculiarità del testo che lascia spazio allo spettatore. Lo lascia “interpretare le interpretazioni”, lo rende libero di dare la sua versione e lo sorprende abbattendogliela ogni volta come un castello di carte da gioco. La mia è una commedia che sembra prendere la via di un “reality” ma che invece scava nel profondo e indaga sul concetto di amicizia grazie alla lucida follia del protagonista. Questa, che dovrebbe essere l’era della “rete”, del contatto, della conoscenza universale, in realtà è un’epoca in cui si ha maggiormente la possibilità di ripiegare su se stessi grazie ad un PC installato in casa, ad una TV monotematica e a tutto quello che ancora verrà a costruire libertà fittizia. Fino alla fine della rappresentazione non si comprenderà il suo risvolto e potrà sembrare tutto e il contrario di tutto, i momenti comici che pervadono il testo ce li si può giocare in mille modi e ogni volta poi cambiare stile perché lo svolgimento della trama lo rende possibile. Quattro dei personaggi sono di una provincia del sud, Maria è di un paese o di una città appena a 100 km di distanza che però la rendono già, ai loro occhi, settentrionale. Nel mio testo Francesco e i suoi compaesani sono di una località in provincia di Salerno e lei è di Napoli, ma la vicenda potrebbe svolgersi in qualsiasi posto del mondo con la stessa situazione geografica : luoghi a poche centinaia di chilometri che fanno Sud e Nord. I personaggi sono pieni, ognuno vive di vita propria e potrebbe avere un suo percorso autonomo , di alcuni raccontano anche i silenzi, gli sguardi , le pause, le attese. Siamo a Milano, dove Francesco lavora, è il suo compleanno. Maria , la sua fidanzata, insieme ad altri amici, si è decisa a salire su per fargli una Festa a Sorpresa. E’ riuscita con il gruppo ad entrare nell’appartamento di lui a sua insaputa, ha spento la luce. La chiave gira nella toppa, la luce si accende … quale è la vera sorpresa? Gianfranco Gallo